L'AltraSersale

Un nuovo modo di essere comunità. Un mondo nuovo.

Il termine Epifania significa "rendersi manifesto". E questa epifania di #solocosebelle rende manifesto quanto sia deviante la strategia comunicativa del Sindaco Torchia.

Leggendo i suoi ultimi post su Facebook - di cui non è dato sapere se sia la Pagina Ufficiale del Sindaco, del candidato di Progetto Sersale o di un privato cittadino, tanto per confermare la confusione di ruoli - traspare un messaggio dietro all'hashtag #solocosebelle: "io faccio cose belle, gli altri quelle brutte".

Questo tipo di comunicazioni non va nel merito di ciò che si comunica, ma solo su un giudizio etico/estetico di ciò che si pubblica. In altri termini, SIAMO TUTTI D'ACCORDO che l'istituzione della Riserva "Valli Cupe" sia una cosa bella e soprattutto un successo indiscutibile per Sersale, per tutti i sersalesi. SIAMO TUTTI D'ACCORDO che la messa in sicurezza del Centro Operativo del Soccorso sia indiscutibilmente una cosa bella e una buona prassi amministrativa. E' scontato!

Questo modo di comunicare mi ricorda molto le strategie di un altro Sindaco: #labuonascuola, #lavoltabuona, #bastaunSì, ecc. Tutte tecniche di marketing che rendono più difficile contestare nel merito, poiché si è davanti a valutazioni di senso. Chiunque metterebbe un "Mi Piace" ad una bella foto panoramica, ad una frase del Vangelo o di Pertini, ad un post Politici Ladri, a Riserva Valli Cupe. Si tratta di esercizi di ovvietà!

Ma a me l'ovvietà non basta.

Perciò all'indomani della notizia della Riserva Valli Cupe ho aderito all'ovvio orgoglio di noi sersalesi, ma ho anche posto una sfida di tipo programmatico: dietro all'istituzione della riserva, quali sono i numeri del turismo sersalese? Quanti visitatori e chi ce li certifica? Quante informazioni di servizio e chi ce le da? Quanti servizi e chi li eroga?

Io ho proposto una discussione su un consorzio o un'associazione che raccolga tutti coloro che partecipano al turismo a Sersale (guide, cooperative, associazioni, commercianti, comune), col compito di raccogliere dati e di elaborare politiche del turismo. Non avendo usato l'hashtag #solocosebelle, il dibattito non è decollato...

Sulla battaglia del servizio idrico è chiaro che un'azienda che fa manutenzione, assume sersalesi e ci regala perfino 100.000E è #unacosabella. O meglio sarebbe. Perché il rovescio della medaglia sarebbe capire un paio di cose:

  1. Il gestore non ha l'obbligo di ridurre gli sprechi, quindi presumiamo che il costo dell'acqua aumenterà (anche perché comprerà acqua da SoRiCal allo stesso prezzo a cui la compriamo oggi, ma la rivenderà con un ricarico).
  2. Il gestore ha facoltà di fare soldi con il mini idroelettrico, quindi presumiamo che - dato che si produce più corrente se passa più acqua - non avrà l'obiettivo di riparare perdite per ridurre il volume d'acqua che scorre nei tubi.
  3. Il gestore chiederà un corrispettivo per tutti i servizi prestati alla rete comunale quindi, presumendo che il costo del servizio rimanga uguale a quello che spende oggi il comune (330.000E tra acqua e manutenzioni), al gestore verrà pagata una fattura di almeno 230.000E e in aggiunta il guadagno dall'idroelettrico.

Questo nono sarebbe poi così tanto bello: un privato riceve un servizio e alla fine ci fa pure soldi sopra.

Siccome di solito mi occupo di cose brutte, ho preso le bollette del 2016 e ho scoperto che con quei tre soli operai il Comune ha risparmiato circa 60.000 rispetto al 2015. Se utilizzassimo quei soldi per assumere un operaio a tempo (25.000E) e per installare una turbina ai serbatoi (35.000E), non potremmo avere NOI un piccolo guadagno da reinvestire per risanare la rete comunale? Queste si che sarebbero #solocosebelle!

Oppure sui rifiuti: la differenziata è sicuramente una cosa bella. Ma ad oggi i cittadini pagano un servizio che costa oltre 500.000E. Oltre a pagare un privato per la raccolta porta-a-porta, paghiamo anche il conferimento dell'indifferenziato in discarica e del differenziato alle piattaforme di riciclo. Eppure quel privato, a titolo di incentivo, ha la facoltà di rivendere e incassare i corrispettivi del riciclo della plastica, dei metalli, della carta.

Invece con i protocolli CONAI, anche se il servizio fosse svolto da un privato, il corrispettivo per l'avvio a riciclo sarebbe del comune e potrebbe essere utilizzato per ridurre la bolletta dei cittadini. Un incentivo per riciclare e per risparmiare: #solocosebelle!

Infine il dissesto: tra le cose belle c'è scritto che è stata messa a disposizione dell'OSL una cifra consistente. Peccato che di questa cifra non ci sia stata data contezza mostrandoci gli atti, mostrandoci se viene dal comune o dal ministero, né da parte del Sindaco, né dai dipendenti, né dall'OSL. Dire le cose e impedire agli altri di verificarle non sono #solocosebelle!

Potrei proseguire sulla ristrutturazione antisismica del Centro Operativo del Soccorso, dicendo che non sono cose belle avere le strutture ma non avere i piani di emergenza, avere le tabelle ma non le esercitazioni di protezione civile. Non sono cose belle dire che gli operai sono pochi e al lavoro, mentre non hanno neanche le catene ai mezzi per rimuovere la neve. Oppure dire che non si dispone di personale dopo aver mandato altrove funzionari e spostato all'interno altri dipendenti. Sarebbero tante #solocosebelle da dire e da raccontare, ma per dirle e raccontarle c'è bisogno di tanto spazio e di ragionamenti chiari.

La campagna elettorale ci darà modo di sviluppare e affinare i concetti per smontare l'immagine che si vuole dare di sè parlando di #solocosebelle.

Quel tale che usava gli hashtag alla fine si è svegliato dopo il referendum del 4 dicembre scorso meravigliandosi di quanto la gente fosse distante da lui. Questi sono i guai dello storytelling di auto celebrazione!

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