L'AltraSersale

Un nuovo modo di essere comunità. Un mondo nuovo.

Quando quasi un mese fa sono stato indicato come Candidato del Comitato per il Centrosinistra alle Primarie del 25 febbraio, oltre ad essere emozionato e anche un po' spaventato per il compito affidatomi - cioè proporre un'alternativa al popolo del centrosinistra - ero anche un po' preoccupato del giudizio delle persone... parlo di giudizio politico.

Ho sempre sostenuto che Sersale, come del resto l'Italia, necessita di un cambio generazionale nella sua classe dirigente, e alludo non solo alla politica, ma anche all'amministrazione, all'economia. Mi piacerebbe che quelli che appartengono alla mia generazione non vengano più considerati bamboccioni viziati da mammà, fannulloni davanti ai bar, "sfigati", ragazzini immaturi. Conosco i miei amici e i miei coetanei e so che sgomitano ogni giorno per portare a casa un po' di soldi per diventare autonomi, nella giungla del precariato e della crisi.

So che molti di loro, come me, hanno studiato e viaggiato e lavorano, si migliorano ogni giorno per apprendere un mestiere, per evitare di dipendere da mamma e papà, per essere sempre pronti a diventare protagonisti della propria vita e del futuro. Come carpentieri, come autisti, come insegnanti, nei call center, nelle università: col proprio lavoro inseguono un progetto di vita.

Mi sono candidato proprio per dare voce a questa generazione e a quelli che credono fermamente che è giunto il momento di cambiare, di aprire le stanze e farci entrare aria nuova, per respirare l'entusiasmo di chi vuole mostrare il proprio valore.

Mi aspettavo che dopo la mia intervista sul blog di Emilio Grimaldi mi si chiedesse cosa abbiamo da offrire a questo paese, che idea ne abbiamo, qual'è il nostro progetto. Invece sia nella presentazione delle Primarie che sui commenti all'intervista è emerso proprio ciò che come Comitato vogliamo cambiare. Il giudizio superficiale e l'etichetta.

Appena il mio nome è stato ufficializzato, parte del centrosinistra - compreso il mio avversario alle Primarie - non ha avuto altro dubbio che la mia supposta inesperienza. E lì mi sono chiesto quando ci tocca fare esperienza se c'è una generazione che occupa la politica e non vuole mollare. Quando avremo l'esperienza se il nostro lavoro è un eterno apprendistato. Quando saremo 'buoni' se siamo sempre visti come ragazzini, immaturi, giovani...

Delle critiche che mi sono state mosse non mi pesano quelli di "arrogante", "falso", "velleitario". Sono giudizi che non entrano nel merito del mio valore sociale, sono solo valutazioni sulla persona che non c'entrano nulla con la politica. Potrei ribattere che sono anche "presuntuoso", perché presumo che non tutte le persone in politica scelgono "a simpatia".

Non mi spaventa neanche l'etichetta di "utopista" rivoltomi dal candidato della destra: ai 'pragmatici' rispondo che l'utopia è un'ideale di società, un progetto per se e per gli altri. Il problema vero è se i pragmatici ce l'hanno un'idea per Sersale, o lavorano a casaccio, giorno per giorno, alla bisogna.

Per non dire gli epiteti di "comunistello"... non mi vergogno di dire che sono comunista, perché credo nell'uguaglianza, nella libertà. Piuttosto mi spaventano quelli che non hanno un'idea politica: quelli sono preda del potente di turno, della promessa non mantenuta.

Né tantomeno mi preoccupo per quel "comunista con la pancia piena" che "sputa nel piatto dove mangia": al massimo, come comunista, avrò mangiato qualche bambino... ma da qualche anno la crisi ha imposto una dieta ferrea e non sputo in nessun piatto perché non ci sono più piatti!

Ciò che mi suscita il sorriso sono invece quei commenti del tipo: "ragazzino", "giovanotto di 30 anni", "disoccupato". In questi commenti emerge quell'idea squallida che se non hai una posizione, se non hai le spalle coperte da qualcuno non sei nessuno. Tra questi giudizi e i più famosi "sfigati" del viceministro, o "siete l'italia peggiore" di Brunetta, i "bamboccioni" di Padoa Schioppa non c'è alcuna differenza: qualunquismo senza contenuti.

Non è un giudizio rivolto a me come persona, ma a me come membro di questa generazione precaria. E' lo stesso dei miei amici che subiscono le pacche sulla spalla dal collega anziano, di quelli che vedono la competenza soccombere davanti al pregiudizio.

Non mi competerebbe, ma voglio comunque offrire alla vostra valutazione anche ciò che riguarda la mia vita privata. A quanti mi hanno 'concesso' di lavorare al Comune di Sersale - perché a detta loro, io e mia sorella lavoriamo al Censimento ISTAT nonostante la mia opposizione all'attuale amministrazione - dico che io e mia sorella abbiamo partecipato ad una pubblica selezione, nella quale è stato valutato il nostro curriculum. Io sono risultato il primo in graduatoria come è stato anche nella graduatoria per rilevatori a Catanzaro (mia sorella, per la cronaca era 9 ed è stata ripescata dopo due rinunce). Fortunatamente non sono stato selezionato dall'Amministrazione Comunale per sua magnanimità, ma come dice la legge in base ai titoli posseduti.

A proposito di titoli "per poter essere candidabile", qualcuno ha chiesto che prima "devo vincere un concorso pubblico e poi posso ambire ad amministare Sersale". A parte che mi chiedo quale concorso abbiano vinto Venanzio Spadafora o Salvatore Torchia, ma se proprio mi si chiede di possedere (anche) questo requisito devo dire che sono vincitore di almeno 5 concorsi pubblici (ne ho fatti almeno una trentina come i miei coetanei!) in enti locali, in università, in agenzie regionali - a richiesta precisa posso anche far visionare le graduatorie. Per ognuno di essi ho studiato un bel po' di diritto amministrativo!

Infine, per quanto riguarda l'esperienza. Cliccando qui potete visionare il mio CV dettagliato.

In breve posso dimostrare di aver lavorato:

  • come guida turistica e addetto di ricevimento nell'Ufficio del Turismo di Carmona (Siviglia), dove ho imparato lo spagnolo e dove ho visto come si struttura una rete comunale del turismo;
  • come addetto di ricevimento presso il Triton Villas per tre stagioni;
  • come rilevatore ISTAT per il Censimento dell'Agricoltura 2010 in Provincia di Salerno e per il Censimento della Popolazione a Sersale;
  • come aspirante giornalista a Calabriaora per tre anni;
  • come consulente per le Politiche Sociali presso Regione Campania: l'esperienza lavorativa che più mi ha formato, perché ho imparato come si "fa", si rende "concreta" la politica, come si traducono i principi in politiche di amministrazione;
  • come collaboratore amministrativo in un Comune del nord Italia;
  • come collaboratore in una Web Agency, dove mi sono occupato di marketing e comunicazione;
  • e quando non ho avuto un contratto di lavoro ho preferito lavorare con muratori, idraulici, perché è con loro che comprendi come funziona concretamente il mondo;
  • al momento mi occupo di immigrazione presso un centro di accoglienza di Lamezia, perché è a contatto con l'Altro che conosci te stesso.

Posso aggiungere che parlo correttamente inglese, francese e spagnolo, che non sono uno 'sfigato' perché mi sono laureato in tempo in Relazioni Internazionali. Che sono in grado di badare a me stesso avendo studiato e vissuto a Napoli e all'estero.

Non sarei tenuto a dimostrare nulla, perché ho avuto la fortuna e la possibilità di studiare e conoscere una parte di mondo, perché il mio orizzonte non si ferma al bivio di Cropani, perché non sono candidato per me.

Perché è solo con tutti che noi possiamo capovolgere il pregiudizio, ribaltare la realtà e disegnare il futuro.

Se per voi è solo una questione di (in)esperienza...

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