L'AltraSersale

Un nuovo modo di essere comunità. Un mondo nuovo.

"a quelli di turno in ospedale, a quelli sui tetti, a quelle per strada, a quelli in gommone, a quelli rassegnati, agli incazzati e a quelli coi pugni levati... buon 2010!" Così abbiamo esordito su Facebook nel nostro augurio urbis et orbis... Ma ovviamente il nostro augurio va anche a tutti quelli che non abbiamo ricompreso in quel breve spazio sul wall.

L'augurio certamente va indirizzato a tutti i sersalesi, anche a quelli che riceveranno "cenere e carbone" dalla Befana. Anche se in realtà per l'anno passato dovrebbe consegnare tonnellate di carbone ad un paio di eminenti personalità, vicine e lontane. Quintali di carbone a mafiosi, piduisti, politicanti, multinazionali e lobbies, approfittatori, sfruttatori, guerrafondai... gente che di solito la TV dipinge come 'gente per bene', per il semplice fatto che detengono il potere.

Perciò il primo nostro pensiero dell'anno è andato a chi lavora, a chi un lavoro non ce l'ha, a chi semplicemente non esiste, come gli extracomunitari, a chi lotta. A questi ultimi in particolare...

Già, perchè la lotta c'è ancora... magari non sarà organizzata e non farà rumore, semplicemente è oscurata dagli schermi. Però c'è, ed è anche tanto vicina a noi!

Un esempio? I veglioni autorganizzati e alternativi di Sersale. Un movimento spontaneo - di rifiuto del veglionissimo commerciale, delle risse e delle resse, dei costi gonfiati, della logica televisiva dell'apparire ad ogni costo - che si muove in barba al 'divieto di veglione' imposto dai carabinieri (dopo la stupida rissa dell'Immacolata in piazza S.Pasquale) e in barba all'apatia generalizzata che ha trasformato Sersale in un paese per pensionati; e quindi da una parte il veglione autorganizzato, le serate a casa con amici (o con compagni, come da anni facciamo anche noi in sezione) e dall'altra la speculazione delle seratone discotecaro.

Per intenderci, non è questione di gusti musicali...
è solo che ci piace osservare e sottolineare come la società, o meglio la sua parte più viva, di fronte alla crisi economica, all'assoluta assenza di iniziative di piazza, di fronte al commercialismo dei classici veglioni, si sia reimpossessata della festa e l'abbia trasformata in occasione per stare insieme, senza fronzoli e senza apparenze.

Un esempio, seppur piccolo e occasionale, che dimostra come l'alternativa sia possibile.
Uscire dallo schema è solo questione di volontà. A nostro avviso, la sinistra - quella che vogliamo costruire - dovrebbe nutrirsi di queste esperienze, quantomeno come modello di pratica sociale.

Perciò il nostro augurio è quello di riuscire in questo: ricostruire insieme a voi l'alternativa. Per Sersale, per l'Italia.

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