L'AltraSersale

Un nuovo modo di essere comunità. Un mondo nuovo.

Circolo "G.Gentile"

Ecco l'ultimo capitolo della telenovela dell'IPSAA. Dopo la Conferenza dei Servizi di dicembre nella quale alcuni sindaci del comprensorio affossarono lo spostamento della scuola a Sersale, dopo le operazioni mediatiche per impedire l'accorpamento al Liceo Scientifico e l'emergere della volontà dell'Ufficio Scolastico Regionale di affossare lo sviluppo delle aree interne negando diritti e servizi ecco l'amara constatazione. Rifondazione Comunista e il consigliere Colosimo si sono battuti in ogni sede per difendere gli interessi delle comunità montane, ma a quanto pare non è bastato. Non ci rimane che la protesta vibrante dei cittadini...

BUONE NUOVE PER LA SCUOLA: SI CHIUDE!!!




Sersale, 24 maggio 2010


Nuovo, e forse anche ultimo, capitolo sul trasferimento dell’IPSAA da Fieri di Belcastro a Sersale. L’Ufficio Scolastico Regionale continua ad opporsi al trasferimento.

La vicenda è nota ma per informazione di tutti si ricorda che, dopo diverse richieste, l’Ufficio Scolastico Regionale finalmente il 21/04/2010 risponde alle varie sollecitazioni. Nella risposta, oltre alla confusione di date e di documenti trasmessi, si sostiene che la competenza per il trasferimento spetta alla Regione, e dato che la stessa non ha ancora approvato il proprio piano regionale, il disposto contenuto nella delibera Provinciale (cioè il trasferimento della sede) viene classificato di natura “endoprocedimentale”; quindi, per capirci, può produrre effetti solo dal momento in cui viene recepito dal suddetto piano regionale. Pertanto l’Ufficio Scolastico Regionale - a riprova della sufficienza e superficialità con cui ha trattato la questione in tutti questi mesi - indica l’atto con cui si autorizza il trasferimento, come delibera dell’Amministrazione Provinciale, mentre la delibera è invece del Consiglio Provinciale del 09/02/2010. A questa nota il Settore Pubblica Istruzione della Provincia risponde smentendo in toto le motivazioni contenute nella lettera con cui l’Ufficio Scolastico Regionale motiva il diniego al trasferimento della sede; e afferma, tra l’altro, che esattamente per tutta la normativa posta alla base del diniego l’intera questione è ribaltata nel senso che la delibera del Consiglio Provinciale è atto costitutivo e non endoprocedimentale e cioè bisogna dare seguito a quanto disposto in detta delibera, cioè il trasferimento di sede. La Provincia rammenta, inoltre, che la Regione coordina i piani provinciali e può esprimere rilievi entro 60 giorni. Anche questo tempo è passato, l’unico intervento della Regione è stato di ricordare di attenersi a quanto convenuto nella riunione del 29/12/2009 il cui verbale è pubblico e consultabile sul suo sito internet. Ovviamente, a questo punto, il Comune di Sersale non ha potuto fare altro che ricorrere al TAR per tutelare gli interessi della propria comunità. Questi i dati sommari delle vicende il cui risultato è chiaro ed inequivocabile, chiusura dell’indirizzo agro-ambientale e perdita dell’autonomia del Liceo Scientifico di Sersale. L’obiettivo è stato raggiunto!
Le diverse posizioni espresse, come quella di chi aveva pronti 50 iscritti per salvare l’istituto agro-ambientale si sono rilevate nient’altro che chiacchiere, ma giova comunque ricordarle. I numeri parlano chiaro: delle 21 (
ventuno!) iscrizioni al primo anno per la sede di Sersale solo in 3 (tre) l’hanno confermata per la sede di Fieri di Belcastro, tutti residenti nelle aree interne. Vedremo se adesso autorizzeranno la formazione di una classe per soli tre alunni.

Perchè chi ha fatto di tutto per arrivare a questo grandioso risultato non scrive una nota e chiede all’Ufficio Scolastico Regionale di autorizzare questa classe? magari lo chieda pure alla Ministra Gelmini spiegando le proprie ragioni. La responsabilità politica di chi ha fatto di tutto per sopprimere l’Istituto è estremamente grave e sarebbe il momento che le aree interne si facessero sentire anche mediante gli eletti al Consiglio ed all’Amministrazione Regionale per evitare quella che è semplicemente una negazione dei diritti delle popolazioni montane ad avere una offerta formativa diversificata e qualificata in una sede agevole.

La domanda si pone in modo naturale: è la scuola che deve andare dove ci sono gli alunni o viceversa? O più semplicemente è solo per appagare l’interesse
di qualcuno, il solo che può salvare l’indirizzo formativo, che non si procede al trasferimento?

Ma c’è un’altra domanda che sorge spontanea: se il TAR che ovviamente ha tempi che purtroppo non coincidono con gli adempimenti scolastici, la formazione di classi, organici e quant’altro, la soppressione di scuole come nel nostro caso, dovesse confermare quanto sostenuto dal Comune di Sersale e dalla Provincia, chi e come risarcirà il danno provocato?

Se al principio di prevaricazione ed all’atteggiamento d’insolenza, tipico di chi esercita il potere e di chi non risponde a nessuno delle proprie azioni, si sostituisse quello del buon senso e della responsabilità avremmo già fatto un’ottimo passo in avanti nella nostra Regione.




IL CONSIGLIERE
COLOSIMO PASQUALE

Scarica il pdf del comunicato.

Visualizzazioni: 9

Commento

Devi essere membro di L'AltraSersale per aggiungere commenti!

Partecipa a L'AltraSersale

© 2024   Creato da Antonio Borelli.   Tecnologia

Segnala un problema  |  Termini del servizio