L'AltraSersale

Un nuovo modo di essere comunità. Un mondo nuovo.

Cari Amic*, Cari Compagn*,

si è chiuso un anno e un'altro va a cominciare e ci tocca augurare a tutti che il 2011 sia un buon anno. Un anno di lavoro buono, di buona politica, di pace.

 

Tuttavia ci tocca anche tracciare un breve bilancio del 2010. Un anno sicuramente non positivo sul piano sociale: la crisi morde ancora duro sulle famiglie e sui lavoratori, non parliamo dei precari... se spostiamo lo sguardo alla politica il panorama è desolante. Nani e ballerine, corruttori e corrotti, controriforme, spartizioni di potere hanno ulteriormente intaccato il rapporto tra cittadini e politica.

 

Quello che sta succedendo negli ultimi giorni è forse il paradigma di quest'Italia in crisi d'identità.

La monnezza a Napoli ci racconta di un stato da terzo mondo che non è in grado (o non vuole) fronteggiare l'economia criminale della camorra che sulla salute dei campani sta edificando profitti miliardari. Roberto Saviano è stato molto chiaro nel raccontarci la monnezza: lo stato d'emergenza consente di sversare indiscriminatamente e in discarica finiscono i rifiuti tossici delle industrie del nord, per l'emergenza si finianziano opere inutili (perchè i rifiuti vanno comunque differenziati per essere bruciati) come il termovalorizzatore e le discariche che, non solo non funzionano, ma sono fonte di gravi malattie per la popolazione.

 

Gli strappi autoritari di Marchionne raccontano una involuzione non solo dei rapporti sindacali ma della stessa figura dell'imprenditore: da borghesia illuminata, Marchionne rappresenta oggi il PADRONE arrogante e famelico, che non vuole vincoli all'espansione indiscriminata dei suoi profitti, anche se questi vincoli sono sanciti in costituzione. Quello che avviene a Pomigliano e a Mirafiori è un ricatto: "se vuoi lavorare devi rinunciare ai tuoi diritti" è questo che si dice in soldoni ai lavoratori, scardinando le conquiste contrattuali degli ultimi 40 anni e cancellando ogni forma di democrazia nei luoghi di lavoro. Un lavoratore senza diritti è un servo, un padrone senza doveri è uno sfruttatore. La lezione di Marx ritorna sempre più attuale!

 

La controriforma Gelmini è invece il simbolo del progetto piduista berlusconiano. Se si trattasse di una riforma non ci sarebbero dei tagli, ma piuttosto investimenti. Invece si tolgono finanziamenti alle università, annichilendo la ricerca e quindi la competitività dell'Italia e il diritto allo studio, entrambi sanciti in costituzione. Strozzare le università e gli studenti significa privatizzare i saperi, significa che chi è povero non potrà accedere alla formazione, che le università saranno appendici delle imprese e quindi ancelle dell'economia. Abbassare la formazione significa creare un popolo di ignoranti, un popolo senza coscienza.

 

La questione morale, quella degli scandali alla protezione civile, o la P3, quella della fabbrica del fango, quella della compravendita di voti è il segnale di un'Italia da tardo impero... politici sempre più chiusi nel palazzo a manovrare gli uni contro l'altro piuttosto che lavorare per il paese. Il grande successo del berlusconismo è quello di aver volgarizzato la politica, di aver leggittimato la televendita come pratica sociale. Le operazioni di Fini e la debolezza del PD sono l'indice che senza la SINISTRA questo paese ha perso completamente il senso di se.

 

 

Eppure il vento soffia ancora...

In quest'anno abbiamo assistito al disvelarsi dell'inganno mediatico del berlusconismo. La monnezza o il terremoto hanno dimostrato che il "ghe pensi mi" di Berlusconi è solo un leitmotiv mediatico. Basta guardare Report o andare in giro per scoprire che il "governo del fare" è solo il governo del fare affari!

Le manifestazioni e le mobilitazioni di quest'anno sono il segno che qualcosa di sinistra è rimasto: non un partito, ma un popolo. E' quel popolo che ha affollato le manifestazioni della FIOM o della scuola, dell'università, il movimento contro la privatizzazione dell'acqua e il popolo viola, gli studenti che si difendono dalle cariche coi libri e le mamme vulcaniche contro le discariche. E gli immigrati sulle gru e i ricercatori sui tetti.

 

C'è un bisogno di sinistra, non nel senso di partiti e classi dirigenti, ma di valori di sinistra: eguaglianza, solidarietà, giustizia!

 

A fianco di questi movimenti ci siamo sempre schierati; pur non essendo più in parlamento ed essendo oscurati dal sistema informativo italiano, abbiamo dato vita alla Federazione della SInistra. Una casa comune della sinistra per costruire l'alternativa. Il socialismo del XXI secolo.

 

Per farlo abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di contaminarci, di mischiarci e di lottare insieme. Ne abbiamo bisogno soprattutto a Sersale dove è ormai chiaro che i vecchi politici e la vecchia politica hanno fallito. Costruiamo insieme un nuovo progetto.

Buon 2011. Buon anno di lotta!

 

 

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