Bilancio positivo per l'Avis

[Antonio Borelli]

Da Calabriaora del 31 dicembre 2009:

Sersale. Bilancio positivo per l'Avis

Ben 37 sacche di sangue raccolte, 7 nuovi donatori e un aperitivo di augurio coi donatori: questi i numeri dell'ultima donazione di sangue dell'Avis Comunale di Sersale. In realtà si tratta della seconda donazione straordinaria, oltre ai dodici appuntamenti annuali prestabiliti, per la locale organizzazione di volontari-donatori di sangue. Il Presidente Borelli sciorina le cifre: 740 iscritti, circa 500 donatori abituali, che donano il sangue almeno una volta all'anno, 567 sacche ematiche raccolte per una media di 47 donazioni per volta. Questi dati dimostrano una stabilità e solidità del volontariato che permette la programmazione di dodici donazioni ordinarie e di due straordinarie per ridurre lo stress del donatore e permettere anche ai fuori sede di contribuire alla crescita del senso civico locale; infatti donare il sangue è un vero atto di cittadinanza spassionata, nel senso che il gesto del donatore non è finalizzato a nessuno in particolare e non ha immediate ricadute dirette (come avviene per altri tipi di associazionismo) perchè non si sa chi ne beneficerà, tuttavia grazie alla donazione la Calabria è regione quasi autosufficiente per il fabbisogno ematico di ospedali e centri di cura. L'Avis, durante l'anno, ha promosso la tipizzazione del midollo osseo per la creazione di una banca dati di donatori potenziali, il monitoraggio cardiaco dei donatori con la presenza di un cardiologo e la consulenza alimentare di una dietologa. Alle attività “mediche”, la locale sezione ha affiancato attività di promozione, sponsorizzando le due società di calcio, la gara podistica estiva dell'Arci, un triangolare di calcio amatoriale e una serie di iniziative culturali e musicali. Il senso di queste attività sta nella promozione di una vita activa per i donatori, perchè un cittadino attivo è un donatore sano. In queste iniziative, che certificano il dinamismo dell'Avis, il Presidente è stato costantemente coadiuvato da un solerte direttivo e da alcuni semplici volontari; da settembre invece l'Avis può permettersi l'estensione delle attività a tutta la giornata grazie al Servizio Civile di due ragazze che per un anno presteranno il loro tempo e le loro conoscenze all'associazionismo e alla solidarietà.

Antonio Borelli


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