L'AltraSersale

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Circolo "G.Gentile"

Dopo lo scippo dell'IPSAA da parte dell'ufficio scolastico regionale, che pregiudicherà anche l'autonomia del Liceo Scientifico di Sersale, è di qualche settimana fa il diniego, da parte del settore istruzione della Provincia, alla realizzazione del Tempo Prolungato nelle scuole primarie. L'impossibilità di realizzare attività scolastica extra discenderebbe questa volta da criteri che hanno poco a che fare con la didattica... si tratta semplicemente del metodo "Tremonti-Gelmini": tagli indiscriminati e riduzione sostanziale dei servizi!!!


AREE INTERNE: SULLA SCUOLA ARRANGIATEVI!!!




Sersale, 07 giugno 2010



Un altro ingranaggio si sta fermando nel complesso congegno che lavora per una progressiva ed inesorabile riduzione dei servizi e delle opportunità per le aree interne, già gravate dalla loro condizione oggettiva. E’ infatti recente la comunicazione fatta al Dirigente dell’Istituto Comprensivo “G.Bianco” di Sersale con la quale si indica non solo che l’estensione del Tempo Pieno per tutte le classi della scuola primaria non verrà concesso, ma anche che ne verranno private le classi che ne usufruiscono attualmente, per il prossimo anno scolastico.

Il Dirigente Solastico ha fatto, a suo tempo, formale richiesta all’Ufficio Scolastico Provinciale per l’estensione del Tempo Pieno a tutte le classi della scuola primaria e, contemporaneamente, la richiesta è stata inoltrata all’Amministrazione Comunale di Sersale affinchè si attivasse per l'adeguamento delle strutture edilizie, del servizio trasporti, l'organizzazione mensa, per avviare l’offerta scolastica. Cose che l’Amministrazione ha puntualmente effettuato investendo mezzi e risorse economiche.

Oggi verifichiamo però che il Tempo Pieno non verrà concesso “perché il criterio guida impone che il Tempo Pieno debba essere esistente già per l’intero ciclo” (i cinque anni), e dato che a Sersale non ci troviamo in questa situazione ne siamo esclusi. È con questo criterio che si può stabilire chi ne ha diritto e chi no? Nel nostro caso il Tempo Pieno è stato possibile dal momento in cui si sono resi liberi spazi e aule vuote (a causa del decremento della popolazione scolastica), resi idonei ad ospitare la mensa scolastica dal punto di vista igienico-sanitario. Ovviamente si aveva e si ha la dotazione sufficiente dell’organico prevista dalle norme vigenti.

La prima obiezione viene spontanea: perché chi si oppone al Tempo Pieno e lavora alla sua soppressione per le classi esistenti, non pubblica quanti istituti scolastici sono provvisti di edifici adeguati per ospitare gli spazi specifici richiesti, sia ad oggi che nel passato? In altri termini diverse Scuole della Provincia, sono state insediate in edifici che avevano altra destinazione d’uso e sono stati riadattati non avendo spazi appositi. Spazi e requisiti richiesti
all’Istituto di Sersale
per istituire la mensa e ,quindi, accedere al Tempo Pieno sono stati verificati per tutti? Non ci risulta.

A scanso di equivoci, che possono generare solo guerra tra i poveri, a nostro avviso il Tempo Pieno dovrebbe essere esteso a tutti, perché rappresenta uno strumento fondamentale affinchè la scuola possa dare una formazione adeguata, realizzando quanto espressamente indicato dalla nostra Costituzione, e cioè la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale per dare a tutti pari opportunità. E invece si taglia inventandosi criteri privi di attinenza con la materia che si intende normare.

Tanto per essere chiari, non tutte le famiglie possono sostenere allo stesso modo il percorso scolastico e formativo dei ragazzi, la scuola nel suo complesso invece si. Inoltre, senza trascurare le ricadute di tipo occupazionale ed economico (insegnanti, personale non docente, indotto, ecc.) come ha ricordato anche la Dirigente nella richiesta del Tempo Pieno, la scuola ha una funzione fondamentale per arginare i fenomeni di devianza ed emarginazione sociale, per combattere sia la micro-criminalità che la cultura mafiosa, fenomeni che purtroppo hanno interessato anche la nostra comunità e che portano al degrado.

Invece sembra che l’unico criterio seguito è il “metodo Tremonti-Gelmini”, il taglio indiscriminato dei servizi e, in questo caso, anche del diritto costituzionale all'istruzione (art. 34) a danno delle aree interne, che invece dovrebbero essere interessate da politiche di forte sostegno. Tra il diniego del trasferimento della sede dell’IPSAA di Fieri di Belcastro, e la conseguente perdita dell’autonomia del Liceo, e la soppressione del Tempo Pieno nella scuola primaria, vediamo la nostra comunità fortemente penalizzata.
Ritengo che sia necessaria una maggiore informazione e partecipazione di tutti i cittadini per suscitare una maggiore attenzione al problema da parte delle istituzioni deputate, e sostenere tutte quelle iniziative, petizioni, assemblee e quant’altro serva a invertire tale tendenza ed ad incidere nelle decisioni che comunque ci riguardano tutti.




IL CONSIGLIERE
COLOSIMO PASQUALE

Scarica il 10-06-06 Comunicato TEMPO PROLUNGATO.pdf del comunicato.

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