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Amministratori per il NO: presentato l'appello alla Camera

Con le prime 700 firme, da oltre 500 comuni, lanciato l’appello per il No degli amministratori e delle amministratrici locali. 

700 amministratori e amministratrici locali, sindaci, consiglieri, assessori, di oltre 500 comuni, da Aosta ad Agrigento, lanciano l’allarme per le conseguenze di una eventuale approvazione della riforma costituzionale, per l’autonomia degli enti locali e per la possibilità delle popolazioni locali di incidere nelle decisioni sull’uso del proprio territorio.

Ho aderito personalmente a questo appello, sottoscrivendo sulla pagina de Amministratori per il NO, “in difesa dei territori e delle autonomie locali” - così comincia l'appello. 

Qui di seguito il comunicato stampa dopo che l'appello è stato presentato alla Camera e al Senato lo scorso 9 novembre:

NO DELL'ITALIA DEI SINDACI

DEGLI AMMINISTRATORI E DEI CONSIGLIERI LOCALI

 

Siamo sindaci, amministratori e consiglieri di comuni, municipi, circoscrizioni, province e regioni. Il prossimo 4 dicembre voteremo NO al Referendum sul cambiamento della Costituzione.

Voteremo NO perché le modifiche previste riducono gli spazi della democrazia anche alle comunità locali e alle loro istituzioni e accentuano un centralismo dall'alto che impoverisce e mortifica il sistema delle autonomie: municipi, comuni, province, regioni.

I cittadini - e le loro istituzioni locali - vengono privati della possibilità di partecipare alla individuazione e alla decisione di scelte su temi rilevantissimi che li riguardano in prima persona: dal sistema sanitario ai servizi sociali, dall'ambiente alle opere pubbliche sul territorio.

Dopo avere usato gli enti locali (e i cittadini) come bancomat per tagliare la spesa pubblica - tagli che hanno avuto pesantissime ripercussioni sull'erogazione di servizi sociali e di pubblica utilità – con la riforma costituzionale proposta si trasformerebbe il sistema delle autonomie locali in semplici diramazioni periferiche di un'architettura costituzionale dove il governo centrale è il perno di tutto.

Attraverso l'invocazione dell'”interesse nazionale”, al sistema delle autonomie locali potrà essere sottratto il potere di decidere su materie che riguardano l'assetto del territorio, la definizione e l'individuazione di opere pubbliche, la salvaguardia del paesaggio. La possibilità per i cittadini di partecipare di incidere sulle scelte locali ne verrebbe fortemente ridimensionata. Un Senato non più eletto, non rappresenta né i cittadini, né i territori. E' un Senato indebolito, privo delle funzioni essenziali per realizzare un regionalismo cooperativo, che non decide sulle leggi più rilevanti per il governo locale.

Questa riforma non dà, ma toglie democrazia ai cittadini; non migliora, ma peggiora l'autonomia e la capacità di intervento delle istituzioni locali; non aumenta, ma indebolisce il sistema di garanzie nel rispetto delle tutele dei diritti -sociali, di cittadinanza e di partecipazione politica-sanciti nella prima parte della Costituzione.

E' per questo motivo che noi – che siamo a contatto diretto ogni giorno con i cittadini, di cui raccogliamo le sofferenze sociali, le richieste, le speranze di un paese migliore - il prossimo 4 dicembre voteremo NO.

 

Antonio Borelli – Consigliere Comunale Sersale.

Aderente all’Appello degli Amministratori per il NO, sottoscritto da 700 sindaci, consiglieri comunali e municipali e presentato alla Camera il 9 novembre scorso.

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