L'AltraSersale

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Come sapete il 12 e 13 giugno i cittadini sono chiamati a esprimersi su 4 referendum abrogativi.

Innanzitutto, i referendum sono abrogativi nel senso che si chiede se sia necessario cancellare (abrogare) norme già approvate dal parlamento italiano.

In secondo luogo, i referendum, come prescrive la costituzione sono esercizi di democrazia diretta: i cittadini decidono direttamente e senza l'intermediazione dei politici delle questioni concrete. Per questa ragione la legge prevede il raggiungimento di un quorum di 25.332.487 voti (50%+1 degli aventi diritto al voto). Quindi è assolutamente necessario che ognuno di noi partecipi e che si vada a votare.

 

Nello specifico, i 4 quesiti referendari impegnano i cittadini su 4 temi specifici:

  1. ACQUA PUBBLICA - si chiede ai cittadini la cancellazione della norma che impone agli enti locali la privatizzazione della gestione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici locali (rifiuti, trasporti, ecc.). Votando SI non solo si cancella una norma che impone la logica della privatizzazione per servizi che rispondono a diritti soggettivi, ma si chiede a gran voce che tali servizi vengano gestiti pubblicamente e negli interessi dei cittadini.
  2. ACQUA 'BENE COMUNE' - si chiede ai cittadini la cancellazione della norma che consente a coloro che gestiranno le risorse idriche e i servizi locali di introdurre una tariffa a remunerazione del capitale investito, consentendo di trasformare un bene comune come l'acqua in una merce e di generare profitti senza alcun obbligo di garantire il reinvestimento nella razionalizzazione delle risorse. Votando SI si cancella il principio che il profitto prevalga su diritto e si ribadisce che l'acqua è un bene comune, universale e indisponibile e pertanto gestibile solo pubblicamente da enti che rappresentano i cittadini e non gli interessi privati.
  3. NUCLEARE - si chiede ai cittadini la cancellazione della norma che consentirebbe al Governo di sviluppare un piano nucleare, in sfregio a qualsiasi valutazione sulla sicurezza dei luoghi dove dovrebbero sorgere le nuove centrali, senza garanzie sullo smaltimento delle scorie, senza certezza che l'Italia consegua l'indipendenza energetica. Votando SI non solo si ferma un piano nucleare che rappresenta solo gli interessi dei privati, ma si ribadisce la volontà di investire sulle fonti energetiche rinnovabili, l'unica vera alternativa al petrolio.
  4. LEGGE UGUALE PER TUTTI - si chiede ai cittadini la cancellazione della norma che consentirebbe al presidente del consiglio e ai ministri di sottrarsi al giudizio nell'esercizio delle proprie funzioni. Il cosiddetto legittimo impedimento è stato già dichiarato parzialmente incostituzionale perchè viola l'art. 3 della Costituzione. Votando SI si ribadisce che la legge è uguale per tutti.

Ma oltre alle questioni concrete indicate nei 4 quesiti ci sono altre 4 ragioni, secondo noi, per andare a votare e per convincere altri a farlo:

  • perché coloro che parlano tanto di federalismo stanno togliendo alle comunità locali la libertà di decidere del loro territorio: la privatizzazione potrebbe essere una soluzione nella gestione dei servizi locali, ma devono essere la popolazione e gli amministratori locali a decidere non una imposizione del Governo che rappresenta solo gli interessi di multinazionali e banche.
  • perché ci sono diritti che non possono diventare merce o peggio generare profitti: in Italia le privatizzazioni non hanno mai coinciso con una migliore gestione, ma quasi sempre con un aumento dei prezzi, delle tariffe e con l'irresponsabilità di coloro che gestiscono rispetto ai cittadini.
  • perché vogliamo che il nostro paese segua gli altri paesi europei individuando un nuovo modello di sviluppo fatto di energie pulite e rinnovabili, di consumo sostenibile e di tutela del territorio: prospettive seriamente e definitivamente minacciate da un piano nucleare. 
  • perché in questo paese troppe volte la politica ha sottratto ai cittadini la libertà di decidere del proprio futuro: coloro che richiamano sempre il consenso del popolo hanno paura dei referendum e del giudizio popolare.

 

Per queste ragioni facciamogli un quorum così!

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