Un nuovo modo di essere comunità. Un mondo nuovo.
Da quando l'ISIS ha intensificato la sua offensiva nello stato fallito della Libia, sono aumentati gli sbarchi di profughi e di conseguenza anche le boutade xenofobe di Salvini: “12 BARCONI carichi di immigrati (tutti pacifici?) sono stati segnalati a Sud di Lampedusa. Fosse per me li aiuterei, li curerei e darei loro cibo e bevande. Ma li terrei al largo e NON LI FAREI SBARCARE, ne abbiamo abbastanza. Siete d'accordo?”
E di conseguenza, tra il popolo italiota stuzzicato dal Gentiloni che va alla guerra, si sono levati i cori di coloro che sono stufi di aiutare i profughi, che contestano che lo stato spenda tutti questi soldi per mantenere i migranti nei centri di accoglienza. Essendo un operatore dell'accoglienza mi tocca dover esprimere un paio di considerazioni.
1 - Tranquilli ci pensa Angelino!
Da un'indagine de L'Espresso risulta che l’operazione «Mare nostrum» ha recuperato in mare 170.816 profughi nel 2014 contro i 64.261 di quattro anni fa. Però, soltanto 66.066 risultano registrati e ospitati nei centri. Significa che 104.750 stranieri sbarcati nel 2014 sono ora al di fuori di qualunque controllo. Colpiscono anche le cifre suddivise per origine. Siria: su 51.956 sbarcati nel 2014, solo 505 hanno richiesto protezione in Italia. Eritrea: su 43.865, solo 480. Somalia: su 8.152, solo 812. Il resto? Spariti. Rimangono i profughi partiti da altri Stati africani. Nigeria: 10.138 le domande d’asilo nel 2014. Gambia: 8.556. Mali: 9.771 su 11.119 sbarcati.
Come può essere?
Dal centro in cui lavoro sono transitati oltre 400 migranti, quelli che hanno fatto una doccia e chiesto "dov'è la stazione?" sono 230. Il tutto è avvenuto sotto l'occhio vigile delle forze di polizia. Dal 14 luglio, autobus stracolmi di profughi sono stati scaricati presso la struttura dove lavoro poi la Polizia è andata via senza mai presidiare il centro né intervenendo su chiamata. Dal 14 luglio, la scientifica si è ripresentata per il fotosegnalamento (raccolta dati anagrafici e impronte digitali) solo dopo due settimane, nel frattempo i profughi (questi sconosciuti) hanno ben deciso di raggiungere il nord Europa senza essere schedati.
E così è stato per i successivi arrivi del 5 e 15 agosto, del 16 settembre... la polizia arriva, scarica e va via: tanto tocca a noi convivere con potenziali terroristi, senza il ben che minimo intervento delle autorità sanitarie per controllare eventuali malati gravi o infezioni (proprio nel pieno della eurofobia da ebola!).
Addirittura, pare che convogli fantasma abbiano condotto i profughi recuperati in mare direttamente sui confini di Francia, Austria e Svizzera per scaricare sugli altri paesi europei il costo dell'accoglienza.
Infatti secondo le procedure della Convenzione di Dublino sul diritto di asilo, il migrante che viene fotosegnalato in uno dei paesi membri deve chiedere asilo politico al governo di quel paese e se si sposta, attraverso il sistema Eurodac viene ricondotto al paese di arrivo: quindi in Italia!
Perciò pare che il ministero dell'interno abbia volutamente evitato di schedare i profughi per permettergli il transito verso l'Europa.
Nel concreto però il lavoro di Prefetture e Questure non è encomiabile: dalla data di arrivo, per i 170 ospiti rimasti nel nostro centro la presentazione delle istanze di richiesta di asilo si sono protratte da fine agosto 2014 a fine ottobre 2014: oltre tre mesi per raccogliere foto, impronte e informazioni anagrafiche di potenziali rifugiati politici.
Svolta questa procedura, i migranti rimangono nei centri d'accoglienza in attesa della convocazione della Commissione Territoriale per il Diritto d'asilo, una sorta di tribunale col potere di decidere se accordare o meno lo 'status' ai migranti. Ebbene a Crotone se la prendono comoda: per gli ospiti del mio centro le audizioni in Commissione si tengono da novembre 2014 ad aprile 2015.
Oltre quindi i 35 giorni previsti dalla normativa internazionale!
Nel frattempo i migranti dovrebbero avere dei documenti temporanei attraverso i quali attivare i servizi di assistenza: il primo screening sanitario effettuato è stato a gennaio 2015, sempre grazie alle lentezze della questura e alle diatribe tra ASL competenti. Nel frattempo io, Ebola, Epatite, HIV e vari parassiti tropicali siamo diventati amici, perché siamo esseri umani prima che profughi e cittadini.
Una volta terminata l'audizione in Commissione per il migrante si aprono due strade: nel caso di esito positivo (ovvero il conseguimento dello status) bisogna richiedere la concessione di un permesso di soggiorno presso la questura competente, con tempistiche che oscillano tra i 30 e 45 giorni; nel caso di esito negativo (ovvero rigetto dell'istanza di asilo) il richiedente può ricorrere in appello presso la giustizia ordinaria e ha diritto ad un Permesso temporaneo della validità di sei mesi, rinnovato fino alla conclusione del procedimento giudiziario.
Da alcune statistiche informali, i migranti diniegati sono circa l' 80%!
Questo significa che i tempi di permanenza nei centri si prolunga ben oltre un anno! E tutto per chiara responsabilità, o negligenza, delle forze di polizia e del Ministero dell'Interno. Basterebbe una vera attenzione da parte del Governo, piuttosto che piagnistei all'Europa per la condivisione dei costi per ridurre i tempi e facilitare gli accessi dei profughi.
2 - Li dobbiamo mantenere noi.
Uno dei cavalli di battaglia del grillo-leghismo è il costo insostenibile dei migranti e il mito che lo stato italiano li mantiene in hotel 5 stelle, gli passa persino le sigarette, mentre gli italiani muoiono di fame.
Occorre chiarire subito che il costo dei migranti cambia a seconda dei centri che li ospitano:
Ovviamente le cifre si riferiscono al costo per il Ministero, non alle cifre date effettivamente agli stranieri. In sostanza il Ministero appalta a Cooperative Sociali la gestione di pacchetti di stranieri pagando un costo omnicomprensivo, in realtà la cifra consiste di vitto, alloggio, servizi alla persona (il nostro lavoro!), e un pocket money giornaliero di 2,5E da consegnare fisicamente all'ospite.
Pertanto il mito del prima-gli-italiani propugnato da Salvini e dai beoti che credono alle sue fandonie dovrebbero incidersi nella mente: ai migranti non vengono dati 30E al giorno!
Tuttavia il costo dei profughi diventa insostenibile solo perché i tempi di permanenza si protraggono per così tanto: se il governo italiano (e con esso questure, prefetture, ASL) riuscisse a rispettare i canonici 35 giorni previsti dalle convenzioni internazionali, un migrante costerebbe soltanto 1000 euro!
Invece, la lentezza delle forze di polizia provoca due diseconomie per il paese:
3 - Una proposta concreta.
Se Salvini o Grillo fossero dei politici avveduti e non cazzari, potrebbero condividere questa proposta per una sistemazione della problematica dei migranti.
Primo presupposto: le migrazioni sono inarrestabili, i migranti lasciano la Libia perché fuggono da paesi in guerra o senza economia, alla ricerca di un futuro migliore. Perciò inutile dire lasciamoli in mare, sono in milioni a premere sulle sponde del Mediterraneo e non possiamo permettere di trasformare il mare in un cimitero.
Secondo presupposto: l'unico modo per gestire i migranti è l'organizzazione. Inutile stivare i migranti nei centri o permettere la loro fuga e trasformarli in appannaggio di società private o criminali, bisogna approntare un sistema pubblico di accoglienza.
Perciò il Governo dovrebbe:
Questo significherebbe sottrarre alla lega il monopolio del terrore, sottrarre alle mafie il controllo delle migrazioni, sottrarre ai migranti inutili permanenze nei centri, sottrarre agli italiani un aggravio di costi.
Questo sarebbe possibile se in Italia non avessimo una Polizia totalmente inutile: come può questa polizia - messa sotto scacco da 300 tifosi del Feyenoord, che sventaglia manganellate solo a operai e manifestanti - proteggerci dal terrorismo?
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