Londra, 21 febbraio 1848.
Karl Marx e Friedrich Engels pubblicano il
Manifesto del Partito Comunista.

Vogliamo riproporre qui il
testo di questo lungimirante testo perchè vogliamo che il
lavoro ritorni ad essere soggetto del cambiamento sociale. Viviamo in un mondo in cui sembra che il lavoro non ci sia più, scomparso, evaporato, privo di senso. Invece sul lavoro si misura la qualità dell'umanità, dal lavoro dipende lo sviluppo fisico e psichico della persona, quello economico e culturale di una civiltà.
Riproponiamo il Manifesto perché a distanza di 150 anni non sono cambiate le condizioni dei lavoratori: sfruttamento, alienazione, privazione di futuro sono all'ordine del giorno, oggi proprio mentre la scienza e la tecnica sembrano aver liberato l'uomo dalla fatica.
In realtà tra i precari, tra i giovani, i lavoratori intellettuali e migranti, i braccianti e gli operai di qualsiasi angolo del globo si nasconde ancora quel segreto arcano che trasforma l'uomo in schiavo di altro uomo, e la vita in profitto.
Marx chiamava tutti i lavoratori a sovvertire lo
stato di cose permanenti e a conquistare la libertà. Un'idea suggestiva
e potente a cui si deve il più grande processo di emancipazione delle
masse umane.
Il Manifesto ha contenuti ed esortazioni attualissime. Non rinunciamo al sogno della rivoluzione. Non rinunciamo a costruire altri mondi possibili!!!
I proletarii non hanno nulla a perdere, all'infuori delle loro catene:
essi hanno un mondo da guadagnare. Proletari di tutti i paesi unitevi!
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