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STOP TTIP - Anche il consiglio comunale di Sersale approva la mozione.

Il 30 agosto insieme ai consiglieri comunali Carmine Lupia, Francesco Perri e Rosario Mungo abbiamo depositato una proposta di mozione d'indirizzo al consiglio comunale che 

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

1. ad intraprendere tutte le azioni di pressione di propria competenza volte a promuovere il ritiro da parte del governo italiano, nell'ambito del Consiglio Europeo, dal TTIP e, in subordine, alla sua non approvazione da parte del Parlamento Europeo;
2. a promuovere, presso i cittadini del nostro territorio e presso tutti gli altri enti locali, azioni di sensibilizzazione e mobilitazione contro il TTIP, in quanto in questo trattato viene leso, tra gli altri, il principio costituzionale della sovranità delle autonomie locali;
3. ad inviare la presente deliberazione all'Anci, al Consiglio Regionale, al Consiglio dei Ministri, al Parlamento Italiano ed Europeo e alla Commissione Europea.

Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) è un Accordo di Partenariato USA-UE che impegna i governi nazionali a rimuovere "tutte le barriere non tariffarie" dalle rispettive discipline del commercio e di investimento.

Come tutti sanno, l'UE e l'Italia hanno leggi stringenti a tutela per esempio di ecosistemi, salute dei cittadini, dei diritti dei consumatori e dei lavoratori, nonché della qualità dei processi produttivi. Se il TTIP fosse in vigore, tutte quelle norme che proteggono l'ambiente, i lavoratori e i consumatori da processi produttivi 'aggressivi' - che puntano esclusivamente al profitto e all'estrazione di valore - sarebbero in contrasto con un trattato internazionale e andrebbero abrogate. Col TTIP le normative che disciplinano i servizi pubblici locali o la sanità, la produzione biologica in agricoltura, la tutela dell'ambiente o dei diritti fondamentali soccomberebbero a vantaggio degli interessi di multinazionali.

Infatti uno degli aspetti più pericolosi per la natura stessa della nostra organizzazione giuridica è la netta supremazia dei privati negli eventuali contenziosi legali. Il TTIP concede alle multinazionali - i cui fatturati sono nettamente superiori ai bilanci di uno stato - il diritto di citare in giudizio tutti gli stati che approvano in futuro normative che costituiscono barriere non tariffarie al commercio.

Per esempio il Comune di Sersale ha istituito una DeCO, riconoscendo il marchio d'Origine ad alcuni prodotti, e ha specificato il disciplinare di produzione, cioè il procedimento e gli standard qualitativi, un po' come avviene per le DOP, DOC, IGT. Tale disciplinare potrebbe costituire una 'barriera non tariffaria' poiché conferisce a due prodotti simili (un olio, un dolce, un frutto) uno status di consumo differente, orientando parzialmente i consumi - sempre più accorti alle produzioni bio o eticamente sostenibili. 

Il TTIP permette non solo la citazione in giudizio della barriera non tariffaria ma anche che a giudicare non sia una corte internazionale - come avviene in parte per WTO o per i crimini di guerra - ma un arbitrato. Quale arbitro non sarebbe infine sensibile alla 'moral suasion' del fatturato della Nestlé?!

Infine, le trattative sul TTIP sono condotte da quasi 3 anni in modo segreto e poco trasparente dalla Commissione Europea, poiché - come è avvenuto col WTO - se i cittadini conoscessero i contenuti del Trattato si ribellerebbero all'istante. Finora alcuni europarlamentari tra cui Eleonora Forenza, de L'Altra Europa per Tsipras  (Gruppo Sinistra Europea), sono riusciti a fare approvare al Parlamento Europeo un Rapporto che impone alle istituzioni europee di contemplare il "rispetto e tutela dei diritti umani, sociali e ambientali nei rapporti commerciali dell'UE" come clausola giuridicamente vincolante per tutti gli accordi commerciali europei. Un rapporto che tenta di sabotare ogni tentativo di calpestare i diritti in nome dei profitti!

Con l'approvazione all'unanimità da parte del consiglio comunale di Sersale, come è già avvenuto a Lamezia Terme, Cinquefrondi o Marcellinara, abbiamo impegnato il Comune di Sersale a promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione dei cittadini.

Per esempio, inviando la deliberazione odierna al presidente di Camera e Senato, agli europarlamentari e al presidente del Consiglio chiedendo che vengano resi pubblici i contenuti del TTIP e che l'Italia apponga il suo potere di veto all'approvazione di un trattato che mette a repentaglio servizi e diritti dei cittadini.

Ho aderito da tempo e con convinzione alla "Campagna Stop-TTIP Calabria" che prevede anche forme di sensibilizzazione istituzionale mediante discussioni consiliari. Perciò ho chiesto e trovato il sostegno degli altri consiglieri di minoranza Perri e Mungo - coi quali abbiamo combattuto insieme, proprio a Sersale, per difendere la qualità dei servizi pubblici locali come l'acqua dal rischio connaturato alla privatizzazione - e del consigliere di maggioranza Carmine Lupia, da sempre impegnato per la tutela e promozione della produzione agroalimentare di nicchia e del rispetto dell'ambiente, politiche che corrono il rischio di soccombere davanti alle esigenze del profitto di pochi.

A nome dei colleghi consiglieri sottoscrittori, intendo ringraziare l'intero consiglio comunale di Sersale che ha discusso con attenzione il tema e approvato all'unanimità la mozione per stimolare Regione, Governo, Parlamento Italiano ed Europeo a rispettare il diritto dei cittadini ad essere informati del futuro delle tutele sociali e ambientali conquistate in anni di lotte civili.

Condivido quanto detto in consiglio da Carmine Lupia sul rischio che accordi di questo tipo mettono a repentaglio la biodiversità e la sicurezza alimentare, e anche la salute dei cittadini, poiché coi cibi prodotti industrialmente si è innalzato il livello di resistenza di agenti patogeni e che è nostro dovere tentare qualsiasi strada per difendere la specificità dalla omologazione della globalizzazione.

Con questa discussione il consiglio comunale si è elevato dalle classiche diatribe locali per discutere di aspetti internazionali che avranno pesanti ricadute sui cittadini e il Comune di Sersale ha mostrato insieme ad altri pochi comuni di voler incidere anche su altre istituzioni per promuovere democrazia, trasparenza e partecipazione a scelte importanti.

Il Consigliere Comunale

Antonio Borelli

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